INTERVISTA A RICCARDO LA BARBERA UN PASSATO DA STELLINA NELLA JUVENTUS E ORA ALLENATORE DI CALCIO FEMMINILE IN CALIFORNIA
Riccardo raccontaci la tua storia calcistica:
A soli 10 anni dopo un campionato da 72 goal la Juventus si accorse di me ed acquistò il mio cartellino. Rimasi in bianconero per ben 7 stagioni. Vinsi il titolo giovanissimi Nazionali a 15 anni e mezzo. Uno scudetto da 15 enne. Ero negli undici più forti d’Italia nella mia età. Solamente 5 mesi dopo ero in infermeria, accanto al mio idolo, Alessandro Del Piero. Entrambi con uno dei peggiori infortuni per un giocatore. Legamento crociato anteriore rotto, Legamento crociato collaterale mediale rotto e menisco mediale da asportare. Dopo un intervento chirurgico di 3 ore, circa 15 mesi di sofferenza , fisioterapia e allenamenti in solitaria, rientrai in campo. Alla terza partita dal ritorno, in un campo infangato durante un terribile acquazzone, il mio ginocchio scricchiolò di nuovo. Meno grave, solo menisco. Secondo intervento chirurgico e nuova fisioterapia. Per quanto promettente sia un giovane professionista di quasi 18 anni, due infortuni cosi gravi a quei livelli non sono ammessi. Andai in prestito all’Alessandria, tra serie C1 e berretti. Da li in poi proseguii la mia carriera tra I semiprofessionisti e I dilettanti fino all’età di 25 anni, togliendomi la soddisfazione di vincere altri 3 campionati dilettantistici e raggiungendo una salvezza. Mai una retrocessione. Il treno degli adulti professionisti perso per un soffio.
In quegli anni ho avuto la fortuna di giocare con giocatori del calibro di: Matteo Paro, Mattia Cassani, Felice Piccolo, Antonio Mirante, Giuseppe Sculli, Andrea Gasbarroni, Antonio Cassano (da avversario).
Nonostante le avversità questo è il tuo mondo, come è nato l’obiettivo di continuare a lavorare nel mondo del calcio?
Nel frattempo iniziai l’università di Scienze Motorie a Torino. 5 anni dopo avevo una Laurea triennale in Scienze motorie e sportive e Una Laurea specialistica in Scienze e tecniche dello sport e dell’allenamento.
Iniziai a fare l’istruttore di scuola calcio a 19 anni, mentre ero giocatore. Diventare preparatore Atletico era il mio obiettivo. Volevo aiutare I giocatori infortunati a tornare a giocare.
In 11 anni di lavoro in Italia, oltre ad avere l’onore di aver allenato I bambini della Juventus Soccer School per 3 anni, sono stato preparatore Atletico, coordinatore della preparazione atletica per il settore giovanile, istruttore e responsabile del settore primi calci, direttore tecnico del settore scuola calcio. Lavorando con ragazzi dai 4 anni fino ai 19 anni.
Fino al viaggio oltre oceano, di cosa ti occupi in California?
Da circa due anni, lavoro come head coach in un club semiprofessionistico l’ Ajax United di Modesto. La scorsa stagione ho allenato bambine nate nel 2006 e ragazzine nate nel 2003. Questa stagione sono allenatore di ragazze nate nel 2003 e 2004, Elite level, che significa il più alto livello nella NorCal (federazione Calcio Nord California), che e’ parte della USSF (UNITED STATES SOCCER FEDERATION).
Responsabile del programma tecnico dei camp e assistente del direttore tecnico del club.
Possibilità di un futuro coinvolgimento nel PDP (players development program) o ODP (Olympic development program), programmi di sviluppo specifici che si occupano di selezionare giocatori e giocatrici per accompagnarli nelle diverse fasi di sviluppo delle nazionali giovanili olimpiche Statunitensi.
Quali sono le differenze sostanziali tra il nostro calcio e quello statunitense?
Prima di tutto mi sento di sottolineare che le differenze che mi accingo a sottolineare sono tra la California, ed ancor più precisamente il Nord – Centro California (ricordando che L’intero Stato della California e’ piu’ grande della intera superficie dell’Italia) e specificatamente Torino e il Piemonte in cui ho trascorso la mia vita lavorativa calcistica fino ad un paio di anni fa.
Maschile – Femminile. Questa è la prima enorme differenza. In USA il calcio femminile e’ un fenomeno gigantesco, direi molto più sviluppato del calcio maschile. Ricordando che gli sport Nazionali sono Il Baseball (Softball), Football Americano e Pallacanestro, una grossa fetta di scena per I maschi è presa da questi tre sport. Tuttavia ultimamente, e soprattutto per I più piccoli, il calcio sta iniziando a espandersi, come ottimo modo di competere , ma senza gli impatti che il Football americano porta. Basket e Baseball sono una costante nella vita dei piccoli atleti.
In USA, fino all’età di circa 12 anni e’ normalissimo impegnarsi in tre o persino quattro discipline sportive insieme, senza specializzarsi troppo in uno solo.
Calcio Ricreativo o non competitivo
Stagione breve, circa 3-4 mesi. Completamente gratuito per le famiglie. Chiunque è coinvolto, è volontario, non pagato. Dona il suo tempo e la sua passione. I genitori – allenatori la fanno da padroni!
Non e’ richiesto nessun tipo di corso allenatori o preparazione specifica per allenare. Ci si allena nei parchi comunali. Qui in California gli spazi non mancano. Dopo questa esperienza cosi povera di qualificazione e preparazione da parte dei cosiddetti istruttori, molti bambini e bambine decidono di optare per altri sport.
Calcio Competitivo
Club: è la principale scelta per un ragazzino o una ragazzina che vogliono giocare a buoni livelli, in maniera organizzata, allenati da tecnici – allenatori piuttosto preparati, a cui è richiesto un certo numero di ore frequenza a corsi di aggiornamento all’anno. Allenare a questo livello è considerato un lavoro , talvolta part-time, talvolta full time (come nel mio caso). Nei club più rinomati, gli allenatori sono sotto contratto e regolarmente retribuiti. I genitori pagano una tassa di iscrizione ed una tassa mensile, che andrà a coprire tutte le spese relative alla squadra (divise, palloni, materiale da allenamento), e le spese relative al coach (spese di trasferta e parte dello stipendio mensile).
A questo livello, gli allenamenti privati costituiscono una enorme fetta di mercato per un allenatore preparato.
Tryouts: prima dell’inizio della stagione, che varia da 8 mesi (Under 8) a 11 mesi (da U 12 in su), ci sono 4 date in cui si effettuano I provini per formare la squadra. Una serie di coaches, compreso il futuro allenatore, accolgono chiunque voglia partecipare ai provini e viene proposta una sessione base di allenamento, perlopiù mini partite e partite per valutare chi farà parte della squadra. Una vera e propria selezione iniziale. Questo non chiuderà comunque del tutto le porte a degli eventuali “acquisti” durante la stagione.
High school: Occorre ricordare come sport e scuola negli USA sono sempre ed indissolubilmente legati. Specialmente a partire dalla high school fino al College, dove si può scegliere tra una miriade di diverse specialità sportive olimpiche, nelle quali gli studenti possono cimentarsi per ottenere crediti validi per superare I loro corsi. Le ore sportive di allenamento sono pomeridiane e fanno parte del programma scolastico. La transizione che un ragazzo o una ragazza compie se ama il calcio, una volta entrati in High school (scuola superiore), e’ giocare nella squadra della scuola. Considerato che la stagione dura solo 4 mesi, e che la maggior parte dei giocatori o giocatrici in high school, gioca in squadra per ottenere I crediti necessari a superare il corso, I giocatori possono scegliere di continuare a giocare anche per il loro Club fino all’età del College (18 anni), il che probabilmente li farà sviluppare molto di più come giocatori e darà loro molta più visibilità per essere reclutati dalle squadre di College.
College. E’ il più alto e prestigioso livello giovanile sportivo. Pensiamo a nomi come Stanford University o University of California Berkeley (sulla West Coast),che sono con Harvard Univerity e Princeton University (sulla East Coast) le università più prestigiose al mondo. Se si entra a far parte delle loro squadre, si avranno 5 anni di College pagati, il che significa risparmiare tra 200.000$ e 270.000 $ per I 5 anni di college. Questo perché’ gli atleti non possono essere pagati per legge, perciò vengono pagate loro le spese per il College. Sport ed istruzione sono ancora una volta indissolubilmente legati. Per I College meno prestigiosi le cifre sono decisamente minori ma pur sempre molto elevate. In questo modo ci si puo’ garantire gli anni di College Universitario interamente pagati. Istruzione e sport sono connessi in profondita’.
National Women Soccer League (NWSL) and Major League Soccer (MLS): questi sono I campionati professionisti per Donne e Uomini negli USA. Mentre il tasso tecnico dalla MLS e’ piuttosto limitato, anche se si e’ elevato leggermente negli ultimi anno grazie a famosi calciatori venuti a terminare la carriera nella MLS (Dempsey, Beckham, DI Vaio, Nesta, Henry…), il tasso tecnico – Atletico del calcio femminile è incredibilmente elevato. Questo fa si che la Nazionale Femminile USA si attualmente e da molti anni, la Nazionale più forte del mondo e la più titolata. Dal punto di vista tattico entrambi I campionati sono drammaticamente “indietro” rispetto al calcio d’Europa. Ma ancora una volta la Nazionale femminile USA è una meravigliosa eccezione che conferma la regola. Mi piace riassumere il calcio a Stelle e Strisce in questo modo :”Tutti I calciatori e le calciatrici sono atleti fenomenali, ma giocatori di calcio estremamente limitati”. Il potenziale di sviluppo è tuttavia enorme, cosi come la mentalità del lavorare duro, lo spirito di sacrificio e la serietà nell’affrontare gli allenamenti e gli impegni sportivi.
Un’ ultima considerazione sulla preparazione teorica e pratica, l’educazione e i corsi per allenatori: In Italia, nei corsi ci è presentato per il 90 % se non 100%, il calcio all’italiana, o comunque adattato nei suoi principi. Credo che tuttavia siano sottovalutati e non presentati a sufficienza I sistemi calcistici Europei; questo perché’ abbiamo una storia e una cultura calcistica talmente profonda ed importante nel nostro paese che ci rende persino un po’ troppo sicuri di essa. Questo sta lentamente ed inesorabilmente diventando un limite, invece che un possibilità di evoluzione. In USA ho frequentato già diversi corsi di aggiornamento per allenatori. La fame di nozioni, la voglia di imparare e migliorare, data dalla consapevolezza di avere un calcio inferiore a quello Europeo, fa si che in ogni corso il calcio sia approcciato da un punto di vista anche culturale diverso. Invitando esperti professionisti da tutta Europa e dal mondo, si da’ una panoramica del gioco a tutto tondo, prendendo in considerazione tutte le idee e I sistemi calcistici. Questo mi ha sicuramente aperto a nuovi orizzonti nell’evoluzione delle mie personali idee di gioco e sconosciuti panorami di avvicinamento ad esse, rendendo la mia visione sempre in movimento e non “statica”.
Grazie Riccardo per il tuo contributo a farci conoscere meglio questa realtà e siamo lieti di annunciare ai nostri lettori che Riccardo terrà una rubrica sul nostro blog per cui continuate a seguirci.
Chiunque voglia fare delle domande a Riccardo può inviarci un e-mail all’indirizzo calcioallapalla@gmail.com o direttamente al nostro Riccardo su Twitter a @rikyLaBa
Fabio