Archivio mensile:marzo 2014

ANALISI TECNICO TATTICA DELLA NOSTRA SERIE A.

A cura di @rikiLaBa

Premetto che il mio e’ un passato da ex giocatore della Juventus, cresciuto a Torino e da sempre grande tifoso della bianconero. Tuttavia da sportivo e amante del gioco del calcio ho sempre avuto la capacita’ di vedere le cose piuttosto obiettivamente e forse e’ per questo che ho deciso di intraprendere l’avventura da allenatore. Da quando ho deciso di fare del calcio la mia professione, mettendo in gioco tutta la mia passion, dedizione ed esperienza per iniziare una carriera, ho ovviamente iniziato ad osservare le partite sotto un’ottica differente, cercando di capire ed interpretare le scelte degli allenatori ed i loro perche’, ad analizzare gli incontri da un punto di vista psicologico – tecnico, tattico – strategico e non solo dal punto di vista di un appassionato o di un tifoso.
Come e’ chiaramente visibile dai vari camponati Europei, Champions League, Europa League e anche dalla qualita’ delle squadre Nazionali, devo confessare che, dal mio punto di vista, la serie A degli ultimi anni e’ purtroppo un campionato con una qualta’ di gioco inferiore rispetto ad altri campionati Europei. Ormai nel calcio moderno ogni campionato e’ dominato da due o tre superpotenze economiche e quindi anche tecniche. Paris Saint Germain e Monaco in Francia, Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid in Spagna, Bayern Munich e Borussia Dortmund in Germania, Ajax e Feyenord e PSV in Olanda. In Inghilterra la situazione e’ un po piu’ equilibrata tra Arsenal, Chelsea, Liverpool, Tottenham, Manchester City (e lo United si unira’ presto). In Italia onestamente la Juventus di Conte ha davvero fatto un salto di qualita’ dal punto di vista del gioco espresso e di come interpreta le partite. Al di la’ del tasso tecnico dei calciatori che indubbiamente fa la differenza, credo che sia chiaro come Conte abbia portato una visione e filosofia di gioco con principi e sottoprincipi difensivi ed offensivi in un preciso Sistema che e’ tuttavia piuttosto flessibile. La strategia e’ spesso adattata all’avversario che Conte affronta. Cosi come una sorpresa stupenda di quest’anno e’ la Roma di Garcia, il quale ha portato una mentalita’ nuova alla Roma, in cui si cerca di dominare il possesso palla e si vince solamente attraverso il bel gioco. Il Napoli e’ la terza bella sorpresa di questa stagione. Una qualita’ di questi tre tecnici, specialmente del tecnico bianconero, e’ ovviamente la capacita’ di comunicare nel modo corretto con I loro giocatori e saperli motivare, facendoli sentire parte di un progetto, un “tutto “ che risulta essere molto di piu’ che la semplice somma delle sue parti.
La nostra serie A e’ diventato un campionato dominato dall’intensita’ e dalla fisicita’. I falli , il nervosismo l’esasperazione la fanno da padroni, in campo come fuori dal campo. E’ tutto talmente stressante che il gioco viene a contare meno, vincere e’ tutto, non importa come si vince. Gli scandali fanno piu’ notizia di un giovane promettente che segna il suo primo gol al debutto in Serie A. Non si da’ la possibilita’ ai giovani di giocare nelle squadre in cui sono cresciuti, mandandoli a giocarie in Serie B o Lega Pro. Le societa’ non hanno pazienza di fare sviluppare I giocatori all’interno di un Sistema di Club. Il risultato lo si puo’ vedere dalla qualita’ della nostra Nazionale, che dai mondiali della “quarta stella” del 2006, e’ decresciuta in modo preoccupante, mentre l’eta’ media dei protagonisti e’ cresciuta in maniera altrettanto preoccupante. Ovviamente c’e’ qualcosa da rivedere nel nostro “Sistema calcio” e nell’educazione sportiva ed etica, fin dai settori giovanili. Dal punto di vista di un allenatore che vede un solo modo di vincere ed e’ attraverso il bel gioco, attraverso il dominio degli spazi e dei tempi di gioco, dei ritmi di gara, e’ ovvio che le partite piu’ interessanti, quelle da studiare ed analizzare, per cercare idee e migliorare la propria professione di allenatore, al giorni di oggi, non sono quelle di serie A, se non probabilmente Juventus – Roma. La mia attenzione volge alla Champions League, dove si puo’ studiare il calcio dei grandi Club Europei che dominano la scena e che propongono modelli di gioco efficaci, seppur cosi differenti l’uno dall’altro. E non sono solo le potenze economiche, se diamo un’occhiata a cio’ che Borussia Dortmund ha creato nel giro di qualche anno. Si tratta di sposare progetti a lungo termine, modelli organizzativi societari, una visione, una filosofia di gioco, non per vincere a tutti I costi, ma per provare a vincere facendo del calcio uno spettacolo. L’esempio piu’ chiaro degli ultimi anni e’ Pep Guardiola, che, aiutato indubbiamente dalla qualita’ dei giocatori (anche se ricordiamo che ha ceduto diversi campioni, non disposti a sacrificare il proprio ego per il collettivo e la squadra), ha letteralmente reinventato il modo di interpretare e presentare calcio, quando si pensava che nulla piu’ potesse essere inventato.

Esclusiva Intervista a Riccardo La Barbera

INTERVISTA A RICCARDO LA BARBERA UN PASSATO DA STELLINA NELLA JUVENTUS E ORA ALLENATORE DI CALCIO FEMMINILE IN CALIFORNIA

Riccardo raccontaci la tua storia calcistica:

A soli 10 anni dopo un campionato da 72 goal la Juventus si accorse di me ed acquistò il mio cartellino. Rimasi in bianconero per ben 7 stagioni. Vinsi il titolo giovanissimi Nazionali a 15 anni e mezzo. Uno scudetto da 15 enne. Ero negli undici più forti d’Italia nella mia età. Solamente 5 mesi dopo ero in infermeria, accanto al mio idolo, Alessandro Del Piero. Entrambi con uno dei peggiori infortuni per un giocatore. Legamento crociato anteriore rotto, Legamento crociato collaterale mediale rotto e menisco mediale da asportare. Dopo un intervento chirurgico di 3 ore, circa 15 mesi di sofferenza , fisioterapia e allenamenti in solitaria, rientrai in campo. Alla terza partita dal ritorno, in un campo infangato durante un terribile acquazzone, il mio ginocchio scricchiolò di nuovo. Meno grave, solo menisco. Secondo intervento chirurgico e nuova fisioterapia. Per quanto promettente sia un giovane professionista di quasi 18 anni, due infortuni cosi gravi a quei livelli non sono ammessi. Andai in prestito all’Alessandria, tra serie C1 e berretti. Da li in poi proseguii la mia carriera tra I semiprofessionisti e I dilettanti fino all’età di 25 anni, togliendomi la soddisfazione di vincere altri 3 campionati dilettantistici e raggiungendo una salvezza. Mai una retrocessione. Il treno degli adulti professionisti perso per un soffio.

In quegli anni ho avuto la fortuna di giocare con giocatori del calibro di: Matteo Paro, Mattia Cassani, Felice Piccolo, Antonio Mirante, Giuseppe Sculli, Andrea Gasbarroni, Antonio Cassano (da avversario).

Nonostante le avversità questo è il tuo mondo, come è nato l’obiettivo di continuare a lavorare nel mondo del calcio?

Nel frattempo iniziai l’università di Scienze Motorie a Torino. 5 anni dopo avevo una Laurea triennale in Scienze motorie e sportive e Una Laurea specialistica in Scienze e tecniche dello sport e dell’allenamento.

Iniziai a fare l’istruttore di scuola calcio a 19 anni, mentre ero giocatore. Diventare preparatore Atletico era il mio obiettivo. Volevo aiutare I giocatori infortunati a tornare a giocare.

In 11 anni di lavoro in Italia, oltre ad avere l’onore di aver allenato I bambini della Juventus Soccer School per 3 anni, sono stato preparatore Atletico, coordinatore della preparazione atletica per il settore giovanile, istruttore e responsabile del settore primi calci, direttore tecnico del settore scuola calcio. Lavorando con ragazzi dai 4 anni fino ai 19 anni.

Fino al viaggio oltre oceano, di cosa ti occupi in California?

Da circa due anni, lavoro come head coach in un club semiprofessionistico l’ Ajax United di Modesto. La scorsa stagione ho allenato bambine nate nel 2006 e ragazzine nate nel 2003. Questa stagione sono allenatore di ragazze nate nel 2003 e 2004, Elite level, che significa il più alto livello nella NorCal (federazione Calcio Nord California), che e’ parte della USSF (UNITED STATES SOCCER FEDERATION).

Responsabile del programma tecnico dei camp e assistente del direttore tecnico del club.

Possibilità di un futuro coinvolgimento nel PDP (players development program) o ODP (Olympic development program), programmi di sviluppo specifici che si occupano di selezionare giocatori e giocatrici per accompagnarli nelle diverse fasi di sviluppo delle nazionali giovanili olimpiche Statunitensi.

Quali sono le differenze sostanziali tra il nostro calcio e quello statunitense?

Prima di tutto mi sento di sottolineare che le differenze che mi accingo a sottolineare sono tra la California, ed ancor più precisamente il Nord – Centro California (ricordando che L’intero Stato della California e’ piu’ grande della intera superficie dell’Italia) e specificatamente Torino e il Piemonte in cui ho trascorso la mia vita lavorativa calcistica fino ad un paio di anni fa.

Maschile – Femminile. Questa è la prima enorme differenza. In USA il calcio femminile e’ un fenomeno gigantesco, direi molto più sviluppato del calcio maschile. Ricordando che gli sport Nazionali sono Il Baseball (Softball), Football Americano e Pallacanestro, una grossa fetta di scena per I maschi è presa da questi tre sport. Tuttavia ultimamente, e soprattutto per I più piccoli, il calcio sta iniziando a espandersi, come ottimo modo di competere , ma senza gli impatti che il Football americano porta. Basket e Baseball sono una costante nella vita dei piccoli atleti.
In USA, fino all’età di circa 12 anni e’ normalissimo impegnarsi in tre o persino quattro discipline sportive insieme, senza specializzarsi troppo in uno solo.
Calcio Ricreativo o non competitivo

Stagione breve, circa 3-4 mesi. Completamente gratuito per le famiglie. Chiunque è coinvolto, è volontario, non pagato. Dona il suo tempo e la sua passione. I genitori – allenatori la fanno da padroni!

Non e’ richiesto nessun tipo di corso allenatori o preparazione specifica per allenare. Ci si allena nei parchi comunali. Qui in California gli spazi non mancano. Dopo questa esperienza cosi povera di qualificazione e preparazione da parte dei cosiddetti istruttori, molti bambini e bambine decidono di optare per altri sport.

Calcio Competitivo

Club: è la principale scelta per un ragazzino o una ragazzina che vogliono giocare a buoni livelli, in maniera organizzata, allenati da tecnici – allenatori piuttosto preparati, a cui è richiesto un certo numero di ore frequenza a corsi di aggiornamento all’anno. Allenare a questo livello è considerato un lavoro , talvolta part-time, talvolta full time (come nel mio caso). Nei club più rinomati, gli allenatori sono sotto contratto e regolarmente retribuiti. I genitori pagano una tassa di iscrizione ed una tassa mensile, che andrà a coprire tutte le spese relative alla squadra (divise, palloni, materiale da allenamento), e le spese relative al coach (spese di trasferta e parte dello stipendio mensile).
A questo livello, gli allenamenti privati costituiscono una enorme fetta di mercato per un allenatore preparato.

Tryouts: prima dell’inizio della stagione, che varia da 8 mesi (Under 8) a 11 mesi (da U 12 in su), ci sono 4 date in cui si effettuano I provini per formare la squadra. Una serie di coaches, compreso il futuro allenatore, accolgono chiunque voglia partecipare ai provini e viene proposta una sessione base di allenamento, perlopiù mini partite e partite per valutare chi farà parte della squadra. Una vera e propria selezione iniziale. Questo non chiuderà comunque del tutto le porte a degli eventuali “acquisti” durante la stagione.

High school: Occorre ricordare come sport e scuola negli USA sono sempre ed indissolubilmente legati. Specialmente a partire dalla high school fino al College, dove si può scegliere tra una miriade di diverse specialità sportive olimpiche, nelle quali gli studenti possono cimentarsi per ottenere crediti validi per superare I loro corsi. Le ore sportive di allenamento sono pomeridiane e fanno parte del programma scolastico. La transizione che un ragazzo o una ragazza compie se ama il calcio, una volta entrati in High school (scuola superiore), e’ giocare nella squadra della scuola. Considerato che la stagione dura solo 4 mesi, e che la maggior parte dei giocatori o giocatrici in high school, gioca in squadra per ottenere I crediti necessari a superare il corso, I giocatori possono scegliere di continuare a giocare anche per il loro Club fino all’età del College (18 anni), il che probabilmente li farà sviluppare molto di più come giocatori e darà loro molta più visibilità per essere reclutati dalle squadre di College.

College. E’ il più alto e prestigioso livello giovanile sportivo. Pensiamo a nomi come Stanford University o University of California Berkeley (sulla West Coast),che sono con Harvard Univerity e Princeton University (sulla East Coast) le università più prestigiose al mondo. Se si entra a far parte delle loro squadre, si avranno 5 anni di College pagati, il che significa risparmiare tra 200.000$ e 270.000 $ per I 5 anni di college. Questo perché’ gli atleti non possono essere pagati per legge, perciò vengono pagate loro le spese per il College. Sport ed istruzione sono ancora una volta indissolubilmente legati. Per I College meno prestigiosi le cifre sono decisamente minori ma pur sempre molto elevate. In questo modo ci si puo’ garantire gli anni di College Universitario interamente pagati. Istruzione e sport sono connessi in profondita’.

National Women Soccer League (NWSL) and Major League Soccer (MLS): questi sono I campionati professionisti per Donne e Uomini negli USA. Mentre il tasso tecnico dalla MLS e’ piuttosto limitato, anche se si e’ elevato leggermente negli ultimi anno grazie a famosi calciatori venuti a terminare la carriera nella MLS (Dempsey, Beckham, DI Vaio, Nesta, Henry…), il tasso tecnico – Atletico del calcio femminile è incredibilmente elevato. Questo fa si che la Nazionale Femminile USA si attualmente e da molti anni, la Nazionale più forte del mondo e la più titolata. Dal punto di vista tattico entrambi I campionati sono drammaticamente “indietro” rispetto al calcio d’Europa. Ma ancora una volta la Nazionale femminile USA è una meravigliosa eccezione che conferma la regola. Mi piace riassumere il calcio a Stelle e Strisce in questo modo :”Tutti I calciatori e le calciatrici sono atleti fenomenali, ma giocatori di calcio estremamente limitati”. Il potenziale di sviluppo è tuttavia enorme, cosi come la mentalità del lavorare duro, lo spirito di sacrificio e la serietà nell’affrontare gli allenamenti e gli impegni sportivi.
Un’ ultima considerazione sulla preparazione teorica e pratica, l’educazione e i corsi per allenatori: In Italia, nei corsi ci è presentato per il 90 % se non 100%, il calcio all’italiana, o comunque adattato nei suoi principi. Credo che tuttavia siano sottovalutati e non presentati a sufficienza I sistemi calcistici Europei; questo perché’ abbiamo una storia e una cultura calcistica talmente profonda ed importante nel nostro paese che ci rende persino un po’ troppo sicuri di essa. Questo sta lentamente ed inesorabilmente diventando un limite, invece che un possibilità di evoluzione. In USA ho frequentato già diversi corsi di aggiornamento per allenatori. La fame di nozioni, la voglia di imparare e migliorare, data dalla consapevolezza di avere un calcio inferiore a quello Europeo, fa si che in ogni corso il calcio sia approcciato da un punto di vista anche culturale diverso. Invitando esperti professionisti da tutta Europa e dal mondo, si da’ una panoramica del gioco a tutto tondo, prendendo in considerazione tutte le idee e I sistemi calcistici. Questo mi ha sicuramente aperto a nuovi orizzonti nell’evoluzione delle mie personali idee di gioco e sconosciuti panorami di avvicinamento ad esse, rendendo la mia visione sempre in movimento e non “statica”.

Grazie Riccardo per il tuo contributo a farci conoscere meglio questa realtà e siamo lieti di annunciare ai nostri lettori che Riccardo terrà una rubrica sul nostro blog per cui continuate a seguirci.

Chiunque voglia fare delle domande a Riccardo può inviarci un e-mail all’indirizzo calcioallapalla@gmail.com o direttamente al nostro Riccardo su Twitter a @rikyLaBa

Fabio

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Analisi 27^ giornata Serie A Tim

fonte immagine: www.sscnapoli.it

fonte immagine: http://www.sscnapoli.it

Sarà una giornata caratterizzata dai big match tra le prime quattro in classifica Juventus-Fiorentina domenica alle 14.30 e alle 20.45 Napoli-Roma.

Sabato alle 18.30 aprirà questo weekend di Serie A la sfida tra Udinese-Milan, con i rossoneri allenati da Seedorf, che dovranno riscattare la sconfitta interna subita dalla capolista Juventus, nell’ ultimo turno di campionato, senza farsi distrarre dal ritorno degli ottavi di finale di Champions League dove dovrà provare a ribaltare lo 0-1 di San Siro contro l’ Atletico Madrid.

L’altro anticipo sarà Catania-Cagliari, con gli etnei chiamati a vincere per rimanere agganciati al treno della salvezza mentre gli isolani forti dell’ ultima vittoria casalinga contro l Udinese cercheranno di mantenere inalterato o migliorare il loro distacco dalla zona rossa.

Altri scontri decisivi nella parte bassa della classifica saranno, il derby emiliano tra Bologna e Sassuolo che vede alla guida dei modenesi il richiamato Di Francesco e Chievo-Genova con i clivensi che devono assolutamente vincere contro i rossoblu , che attraversano un buon periodo di forma.

Saranno invece sfide dal sapore europeo Parma- Verona, le due sorprese di quest’ anno, Inter-Torino e Lazio-Atalanta.

I match clou della giornata pero saranno come detto in precedenza Juventus-Fiorentina e Napoli-Roma.

Aprirà la domenica calcistica la sfida tra i campioni di italia e i viola di Montella, prima sfida delle tre in due settimane che le vedranno di fronte anche negli ottavi di Europa League. La Fiorentina è l unica squadra in questo campionato ad aver battuto la Juventus nel pirotecnico 4-2 dell’ andata.

Weekend calcistico che si chiuderà con l affascinante sfida del San Paolo tra Napoli e Roma. La compagine di Benitez, balbettante negli ultimi due match di campionato, vuole dare l assalto e avvicinarsi al secondo posto dei giallorossi, che andranno a Napoli per cercare di scavare un solco sui partenopei. Sarà comunque una sfida spettacolare come le tre giocate finora tra i club questa stagione. Il bilancio vede prevalere la roma con due vittorie (entrambe all’ Olimpico) ad una per il Napoli al San Paolo, vittoria però pesantissima in quanto ha dato il pass agli azzurri per la finale di Coppa Italia.

Sarà un altra giornata di Serie A al cardiopalma per tutte le zone della classifica.

@omino_curioso

Puyol da l’addio al Barça dopo 19 anni di amore e trionfi

Ieri è stata una giornata triste per gli aficionados blaugrana e per gli sportivi. Carles Puyol ha annunciato che a giugno rescinderà con la sua squadra. Il difensore catalano ancora non ha deciso cosa fare, per ora dice si riposerà. Negli ultimi anni ha subito vari infortuni, con i quale continua a combattere anche in questa stagione e anche per un guerriero come lui è stato troppo. Finisce una storia incominciata nel 1995 con l’entrata alla Masia, la fucina dei talenti del Barça e costellata di successi, ben 21, con i culè, e i successi con la nazionale spagnola. Un pezzo storico del Barcellona dei sogni degli ultimi anni quindi lascerà, così come Victor Valdes, e per gli amanti del calcio è un colpo al cuore perché è una delle ultime bandiere del calcio moderno sempre più ingolosito dai soldoni che girano. Lui Puyol è stato sempre un grande uomo e lo dimostra il fatto che ha rinunciato ai suoi ultimi due anni di contratto a svariati milioni di Eur. Onore a uno degli ultimi giocatori di un calcio romantico di altri tempi.

#PuyolEternoCapitan

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Italia- Spagna la sfida continua

Questa settimana ci sarà un altra volta un Italia-Spagna.. In questi ultimi anni è stato una costante del calcio internazionale con gli Spagnoli sempre messi in difficoltà dagli azzurri, meno che nella finale di Euro 2012 dove imposero una sonora sconfitta (4-0) ad un Italia svuotata dalla kermesse in Polonia-Ucraina.
È anche una sfida tra due calci diversi, più fisico e tattico il nostro, classe e possesso palla quello delle furie rosse.
Superiore come qualità la Spagna, che resta la favorita n• 1 del prossimo mondiale in Brasile, ma l’ Italia di Prandelli ha dimostrato di poter competere con tutti.
Certo peserà l’assenza di De Rossi su tutti giocatore che tutto il mondo ci invidia.
Ci auspichiamo una partita spettacolare, meglio se vinta dall’ Italia.

Redazione calcioallapalla

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Pensate che Prandelli non utilizzi bene il Codice Etico?

In relazione all’articolo di oggi pomeriggio sempre su questo blog ” Carissimo codice etico” vogliamo chiedere ai nostri lettori di lasciare il proprio commento su la scelta del Ct di lasciare De Rossi a casa e del fatto che in passato ha bypassato il Codice Etico.

Aspettiamo i vostri commenti..

Carissimo codice etico

Fa notizia oggi l’esclusione di Daniele De Rossi dalle convocazioni diramate dal Ct Prandelli. D’accordissimo sul fatto che Daniele ha fatto una sciocchezza un po’ meno sulla gestione del fantomatico codice etico fa parte di Prandelli. In altri frangenti questo codice etico non è stato applicato, anche svariate volte. La domanda è una al Ct: esistono figli e figliastri?
Sappiamo tutti che Prandelli è un grandissimo uomo prima ancora che un grande allenatore e la sua storia parla da se, allora perché questa difformità di giudizio?
Ripeto De Rossi ha sbagliato ed è giusto che paghi ma tutti devono ricordare che la legge è uguale per tutti (e non solo a livello calcistico)

@omino_curioso

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Roma sembri stanca..

Sabato sera guardando la partita ho avuto l’impressione che la Roma fosse stanca. Soprattutto il centrocampo, reparto fondamentale nel gioco di Garcia, sembrava essere a corto di fiato e idee. Il solo Naingollan ha corso ininterrottamente, accusando però alla fine la stanchezza. Strootman è tutto l’anno che tira la carretta e lo fa a livelli eccelsi ma anche lui avrebbe bisogno di un po’ di riposo, riposo che non può prendersi perché le non buone condizioni di Pjanic, che ultimamente gioca solo spezzoni di gara per via di un ginocchio che fa i capricci, la probabile squalifica a De Rossi con la prova tv, porteranno l’olandese,chiamato “la lavatrice” da Garcia, a fare ancora gli straordinari.
Certo è che tutta la squadra sta viaggiando a ritmi vertiginosi, e l’andamento dell’imprendibile Juventus può anche stancarti mentalmente.

La Roma sarà lì a lottare fino alla fine, in quanto erano anni che non aveva una squadra così forte e un allenatore che ama la normalità e che ha rimesso in sesto un ambiente demoralizzato dai due anni scorsi, e servirà il miglior Kevin Strootman vero ago della bilancia, quasi quanto Gervinho, del gioco di Garcia.

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Immagine: maidirecalcio.com

Buon Milan ma La Juve è troppo forte

Poteva essere una gara insidiosa e difficile per la capolista, ma la Juventus ha risposto alla grande vincendo a San Siro ed allungando a +11 dalla Roma (con una partita in meno). Certo è che è stata una partita difficilissima, poche volte quest’anno la Juve è andata così in difficoltà. Il Milan soprattutto nel primo tempo ha macinato una quantità di gioco e creato una caterva di occasioni da gol che un po’ per la cattiva mira, un po Buffon e la difesa, clamoroso il salvataggio di Bonucci sulla riga su tiro a botta sicura di Kakà, un po’ anche per sfortuna ( traversa di Robinho, ma si era già sullo 0-2) non è riuscito a concretizzare. Li è uscito fuori il cinismo da grande squadra della Juventus prima con il gol di Lorente alla prima palla buona e nel secondo tempo con l’ euro gol di Carlitos Tevez.
Questa sera la Juventus rafforza ancora di più la propria leadership e ad oggi mette una seria ipoteca ( se ancora c erano dei dubbi) sul terzo scudetto consecutivo.

Serie A finita? Sembra di si ma si sa il calcio non è una scienza esatta.

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Napoli così non va

Il Napoli non va oltre l ‘uno a uno contro un Livorno ben messo in campo da mister Di Carlo. Al Picchi ci si aspettava il salto di qualità del Napoli, che poteva così avvicinarsi alla Roma in attesa dello scontro diretto di domenica al San Paolo, approfittando così del mezzo passo falso dei giallorossi nel match di ieri contro l’ Inter, ma gli azzurri non sono riusciti a battere un ordinato e bravo a ripartire Livorno.. La squadra di Benitez sembra soffrire della sindrome delle piccole e alcune volte sembra non avere la giusta convinzione per poter primeggiare in Italia, in quanto in questo campionato si è sempre smarrita quando doveva affondare, non approfittando degli svarioni, pochi fino adesso, della Juventus e della Roma.
Pesa sicuramente l’ assenza del bomber Higuain che con i suoi goal ha contribuito ai successi del Napoli nelle tre competizioni..
Comunque il secondo posto è ancora ampiamente alla portata e uno spartiacque fondamentale sarà lo scontro diretto di domenica prossima con la Roma.

Resta il fatto che la squadra di Benitez dovrà affrontare tutte le partite con la stessa convinzione conscia della propria forza. Il tecnico spagnolo dovrà lavorare sulla testa dei propri giocatori, perché a questo Napoli manca pochissimo per fare il salto di qualità..

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Immagine pianeta Napoli